Effettua una ricerca

Tipologie

Gli apparecchi che utilizzano gas sono solitamente raggruppati nelle seguenti categorie: A, B, C, apparecchi di cottura.

 

Gli apparecchi di tipo A sono a focolare aperto, cioè prendono aria per la combustione direttamente dal locale di installazione; essi devono essere installati con uno scarico dei fumi, attraverso un’adeguata apertura su una parete esterna.

 

Gli apparecchi di tipo B sono anch’essi a focolare aperto, ma lo scarico dei fumi può avvenire mediante collegamento ad un condotto di evacuazione.

 

Negli apparecchi di tipo C il focolare e i sistemi di afflusso dell’aria e di scarico dei fumi sono stagni rispetto al locale di installazione; possono inoltre incorporare un ventilatore di espulsione dei fumi, per facilitarne l’allontanamento dalle pareti e la dispersione in ambiente esterno. Gli apparecchi di cottura possono essere alimentati a gas o ad energia elettrica: le cucine o i piani di cottura, i forni, le friggitrici, piastre di cottura, ecc. Richiedono sempre un’apertura di ventilazione al fine di garantire un apporto continuo dell’aria necessaria alla combustione nel locale nel quale sono installati.

Combustione e ventilazione

La combustione del gas brucia ossigeno; nei locali dove è presente anche un solo fornello per la cottura dei cibi, va sempre realizzata un’apertura di ventilazione fissa per garantire un costante ricambio di aria. Le dimensioni dipendono dal locale, dagli apparecchi a gas che eventualmente sono presenti, oltre al piano cottura, e dalla loro potenzialità. La carenza di ossigeno nella combustione può determinare lo sviluppo di esalazioni pericolose: si tratta del monossido di carbonio, gas tossico assai temibile perché, essendo inodore, è difficile avvertirne la presenza. Per evitare la produzione di gas velenosi è importante anche pulire periodicamente i bruciatori. Se le fiamme sono gialle e anneriscono le pentole significa che la combustione non è ottimale ed occorre intervenire con un’adeguata pulizia.

Marcatura

Dal 1° gennaio 1996 è obbligatorio immettere sul mercato dell’Unione Europea, e quindi anche in Italia, apparecchi a gas dotati della marcatura CE, costituita da una sigla che deve essere apposta in modo visibile e indelebile su un prodotto, o sul suo imballaggio, per attestare che esso possiede i requisiti essenziali fissati da una o più Direttive comunitarie, per evitare che esso rechi danno alla salute e alla sicurezza degli utenti o all’ambiente. La marcatura CE conferisce ad un prodotto il diritto di libera circolazione sull’intero territorio comunitario.

Allacciamento degli apparecchi

Mentre le cucine a incasso devono essere allacciate alla presa del gas per mezzo di un tubo rigido di rame o di un apposito tubo flessibile di acciaio, le cucine non a incasso possono essere allacciate anche con uno speciale tubo flessibile di gomma, elemento che un componente molto importante per la sicurezza dell’impianto del gas combustibile.

Il tubo flessibile in acciaio può avere una lunghezza massima di 2 metri, il tubo in gomma non deve essere più lungo di 150 centimetri e deve essere fissato con fascette stringi tubo che impediscano l’accidentale sfilamento.

Lo scarico dei prodotti della combustione

Gli apparecchi di cottura devono scaricare i prodotti della combustione in cappe collegate ad apposite canne fumarie o direttamente all’esterno, con un terminale di tiraggio. Nel caso non esista possibilità di applicazione della cappa, è tollerato l’impiego di un elettroventilatore applicato alla parete esterna o alla finestra, purché nel locale non vi sia alcun condotto di scarico funzionante o fuori servizio, ma non tappato. Le apparecchiature a gas non possono assolutamente essere installate in bagno o in camera da letto e comunque in locali di volume inferiore ai 12 mc o non correttamente aerati.